Prima
- Daibhidh attese l'ingresso degli studenti in aula stando in
piedi accanto alla cattedra, con le braccia incrociate sul petto
a nascondere i bottoni d'argento della sua lunga veste nera.
Il sorriso a labbra strette che accolse i ragazzi di prima era l'unica
cosa che tradiva la sua benevolenza, perche' il resto del viso era
corrucciato in un cipiglio che - in altri contesti - non avrebbe
promesso nulla di buono.
In contrasto con l'apparenza oscura dell'insegnante, sulla cattedra
troneggiavano diversi cestini pieni di frutta e verdura coloratissimi.
Quando tutti si furono seduti, Daibhidh si stacco' dalla cattedra
e chiuse la porta.
"Forse non tutti mi conoscono," disse lentamente, sempre
con il lieve sorriso sulle labbra. "Quindi permettete che mi
presenti. Mi chiamo Daibhidh McDholl Bathaich e fino a qualche anno
fa ero un Mangiamorte..."
Quasi tutti i primini sgranarono gli occhi per la sorpresa e (alcuni)
per la paura.
"... ma ora, ovviamente non lo sono piu'!"
Daibhidh tiro' su la manica sinistra del mantello, rivelando l'avambraccio
dove si poteva scorgere appena una leggera cicatrice, dove una volta
c'era il Marchio Nero. "Inoltre ho fatto un giuramento infrangibile
per cui..." il sorriso sul suo volto si amplio' "... non
rappresento per voi alcun pericolo." Alzo' le braccia. "Non
porto neppure la bacchetta a scuola!"
I primini non sembrarono del tutto rassicurati.
"Vi ho detto chi sono perche' il mio passato... mi ha costretto
a nascondermi," continuo' Daibhidh. "E il modo migliore
per un mago di nascondersi dai suoi simili, soprattutto quando questi
sono a loro volta criminali ricercati dagli Auror, e' di nascondersi...
in mezzo ai babbani. Ed e' quello che ho fatto, per molti mesi."
Ghighen, che aveva gia' incrociato il mago l'anno prima durante
le escursioni a Borgobolla e non sembrava particolarmente colpito
dal racconto, alzo' una mano. "Cosa c'entra tutto questo con
le Pozioni?"
Il sorriso scomparve dal volto di Daibhidh. "La risposta alla
tua domanda e'... pazienta e lo scoprirai. Ma approfitto della tua
interruzione..." si avvicino' al ragazzino fissandolo intensamente
negli occhi e abbasso' la voce tanto che sembro' un sibilo "...
per dire che ci sono due sole regole nella mia aula: prima di parlare
dovete sempre attendere che io vi dia il permesso, e dovete chiamarmi
professore."
Daibhidh si abbasso' fino quasi a sfiorare il naso di Ghighen con
il suo. "E' chiaro, Mister Ghighen?"
Il ripetente sgrano' gli occhi e annui'.
Daibhidh si rialzo' e la voce torno' a toni normali. Il sorriso
pero' era sparito.
"Nascondersi tra i babbani significa non poter fare incantesimi
e non poter accedere a molte cose che noi maghi diamo per scontate.
Per un maestro di Pozioni quale sono io significa soprattutto non
poter avere a disposizione gli ingredienti giusti." Daibhidh
indico' l'armadietto di fianco alla cattedra, pieno di contenitori.
"Radici di asfodelo, Bezoar, Scaglie di drago, succo di bobotubero...
Niente di tutto questo esiste nel mondo babbano. Ma per alcune pozioni
semplici bastano gli ingredienti che si trovano anche tra loro."
Daibhidh si avvicino' alla cattedra e indico' i cestini.
"In rigoroso ordine alfabetico ecco a voi... Aglio, Albicocche,
Arance, Asparagi, Barbabietole, Carciofi, Carote, Cavoli verde,
Cetrioli, Ciliege, Cipolle, Crescione, Fagiolini, Finocchi, Fragole,
Lattughe, Mele, Melanzane, Patate, Peperoni rossi, Pesche, Pomodori,
Pompelmi, Prezzemolo, Sedani, Zucche, Zucchine."
Un paio di primini, in fondo alla classe, soffocarono alcune risatine
per quella che sembrava una strana filastrocca.
Daibhidh li fulmino' con lo sguardo e di nuovo la sua voce divento'
un soffio. "Volete che questa vostra risata sia l'ultima che
fate? Pensateci bene."
Il silenzio assoluto scese nell'aula.
"Bene... Ora vi spieghero' le proprieta' di questa verdura
e di questa frutta, che sono a tutti gli effetti gli ingredienti
piu' semplici che un maestro di pozioni possa ottenere," disse
Daibhidh, tornando al tono di voce pacato e tranquillo. "Dopodiche'
voi verrete qui a turno e mi indicherete quale scegliereste per
curare il nervosismo e l'ansia. Uno solo tra questi ingredienti
e' quello giusto, e quando verrete in cattedra non voglio molte
parole da voi, solo il nome dell'ingrediente." Daibhidh prese
in mano una mela e comincio' a spiegarne le caratteristiche e le
qualita'...
Seconda
- Daibhidh si chiuse i bottoni d'argento della lunga veste nera
mentre gli alunni di seconda entravano.
Sorrise appena ai ragazzi e attese che tutti si fossero seduti prima
di chiudere la porta e
indicare i diversi cestini pieni di... frutta e verdura coloratissimi
sulla cattedra.
"Dovreste conoscermi tutti," disse lentamente, sempre
con il lieve sorriso sulle labbra. "Ma con molti di voi ci
siamo soltanto incrociati lo scorso anno, percio' e' meglio che
mi presenti: sono Daibhidh McDholl Bathaich e fino a qualche anno
fa ero un Mangiamorte... ora, come sapete non lo sono piu', perche'
altrimenti il preside non mi avrebbe mai fatto mettere piede al
Castello!"
Daibhidh tiro' su la manica del mantello, rivelando la cicatrice
dove una volta c'era il suo Marchio Nero.
"Il mio passato mi ha costretto a nascondermi," continuo'
Daibhidh. "E il modo migliore per un mago di nascondersi dai
suoi simili e' di farlo... in mezzo ai babbani. Purtroppo questo
ha significato non poter accedere a molte cose che noi maghi diamo
per scontate. Per me, che sono un maestro di Pozioni, ha significato
non poter
avere a disposizione gli ingredienti giusti. Ma per alcune pozioni
semplici bastano gli ingredienti che si trovano anche tra i babbani
come questi..."
Daibhidh indico' i cestini.
"In rigoroso ordine alfabetico ecco a voi..."
"Garberebbe alla mi' nonna," esclamo' Casimiro. "L'e'
fissata coi minestroni!"
Daibhidh si volto' verso di lui e abbasso' la voce tanto che sembro'
un sibilo. "Forse si e' abituato alle lezioni di mia moglie,
Mister Gentile, ma con me non deve mai parlare prima che io dia
il permesso. Sono stato chiaro?"
Casi annui'.
"Ora vi spieghero' le proprieta' di questa verdura e di questa
frutta, che sono a tutti gli effetti gli ingredienti piu' semplici
che un maestro di pozioni possa ottenere," disse Daibhidh,
tornando al tono di voce pacato e tranquillo. "Dopodiche' voi
verrete qui a turno e mi indicherete quali scegliereste per preparare
una pozione da dare a chi soffre di vertigini.
Bastano due di questi ingredienti, e quando verrete in cattedra
non voglio molte parole da voi, solo i loro nomi." Daibhidh
prese in mano una mela e comincio' a spiegarne le caratteristiche
e le qualita'...
Terza
- Fini' di mangiare la mela e la getto' nel cestino. Poi Daibhidh
si richiuse i bottoni d'argento della veste nera mentre gli alunni
di terza entravano in aula.
Il volto dell'insegnante era serio, con un cipiglio che, in altre
circostanze, avrebbe potuto perfino fare paura.
Sorrise appena ai ragazzi e attese che tutti si fossero seduti prima
di chiudere la porta e indicare i diversi cestini pieni di... frutta
e verdura coloratissimi sulla cattedra.
"Molti di voi mi hanno incrociato solo a Borgobolla, forse
qualcuno di voi sa che gestisco il negozio di Bacchette e Pozioni
insieme a MagaGabe... in ogni caso e' meglio che mi presenti: sono
Daibhidh McDholl Bathaich e fino a qualche anno fa ero un Mangiamorte..."
Daibhidh tiro' su la manica del mantello, rivelando la cicatrice
dove una volta c'era il suo Marchio Nero.
"Ora non lo sono piu', come vedete, ma a volte il mio passato
mi ha costretto a nascondermi," continuo' Daibhidh. "E
quando a cercarti sono maghi criminali a loro volta ricercati dagli
Auror, il modo migliore per nascondersi e' di farlo in mezzo ai
babbani. Questo pero', per un maestro di Pozioni come me, significa
non poter avere a disposizione gli ingredienti giusti. Ma per fortuna
alcune pozioni semplici si possono realizzare anche con gli ingredienti
che si trovano anche tra i babbani come questi..."
Daibhidh indico' i cestini.
"In rigoroso ordine alfabetico ecco a voi..."
Luca e Maat, seduti uno accanto all'altro, prendevano appunti.
"Questa verdura e di questa frutta si possono considerare gli
ingredienti piu' semplici che un maestro di pozioni possa ottenere.
Ora vi spieghero' le loro proprieta'," continuo' Daibhidh.
"Dopodiche' voi verrete qui a turno e mi indicherete quali
scegliereste per preparare una pozione per curare bronchiti, raffreddori
e altri malanni simili. Ci vogliono tre di questi ingredienti, e
quando verrete in cattedra non voglio molte parole da voi, solo
i loro nomi."
Daibhidh prese in mano una mela e comincio' a spiegarne le caratteristiche
e le qualita'...
Quarta
- "Lady di Lubhlin, si sbrighi per favore." esclamo'
Daibhidh attendendo Jun che arrivava a passo svelto.
Appena la ragazza fu dentro l'aula, chiuse la porta e si sistemo'
la veste nera coi bottoni d'argento. Poi si volto verso i ragazzi,
il volto serio ma rilassato.
Si avvicino' alla cattedra, dove troneggiavano diversi cestini colmi
di frutta e verdura, e incrociando le mani sul petto comincio' a
parlare alla classe: "Alcuni di voi si ricorderanno di me quando
ho sostituito MagaGabe..."
"E' vero," annui' Vindica. "Quando aveva perso la
voce."
Daibhidh si volto' verso di lei abbassando la voce a un sibilo appena
udibile, ma cosi' penetrante che l'intera classe lo senti'. "Le
mie lezioni saranno diverse, Lady Nocten. Qui non dovrete mai parlare
prima che io dia il permesso. Sono stato chiaro?"
Per un attimo la classe trattenne il respiro.
Daibhidh riprese: "Lasciate comunque che vi ricordi il fatto
che fino a qualche anno fa ero un Mangiamorte..."
Daibhidh tiro' su la manica del mantello, rivelando la cicatrice
dove una volta c'era il suo Marchio Nero.
"Ora non lo sono piu' ma in passato le attenzioni dei i miei...
'colleghi' mi hanno costretto a nascondermi," continuo' Daibhidh.
"Quando sei braccato da maghi criminali e non puoi certo cercare
protezione dalla legge, il modo migliore per nascondersi e' di farlo
in mezzo ai babbani."
Daibhidh sembro' per un attimo perso in ricordi poco piacevoli.
"Noi maghi, pero', non siamo infrangibili... e anche un maestro
di Pozioni bravo come me puo' avere difficolta' a curarsi da solo
senza gli ingredienti giusti. Per fortuna alcune pozioni semplici
si possono realizzare anche con gli ingredienti che si trovano anche
tra i babbani come questi..."
Daibhidh indico' i cestini.
"In rigoroso ordine alfabetico ecco a voi... "
Luca e Maat, seduti uno accanto all'altro, prendevano appunti.
"Questa verdura e di questa frutta si possono considerare gli
ingredienti piu' semplici che un maestro di pozioni possa ottenere.
Ora vi spieghero' le loro proprieta'," continuo' Daibhidh.
"Dopodiche' voi verrete qui a turno e mi indicherete quali
scegliereste per preparare una pozione utile per curare qualsiasi
problema inerente alla bocca: mal di denti, gengiviti... Cose cosi'."
Daibhidh guardo' la classe e un lieve sorriso si fece spazio sul
suo volto.
"Credo che tutti sappiate quanto possa essere fastidioso un
mal di denti..." Torno' a indicare i cestini sulla cattedra.
"Ci vogliono quattro di questi ingredienti. Non voglio spiegazioni
complesse da parte vostra. A fine lezione verrete qui e mi direte
i loro nomi. Punto." Daibhidh prese in mano una mela e comincio'
a spiegarne le caratteristiche e le qualita'...
Quinta
- La figura di Daibhidh si stagliava in controluce nascondendo
la fonte stessa della luce. Quando i ragazzi di quinta entrarono,
il mago agito' una mano e la luce spari' di botto, facendo tornare
l'aula nella consueta semi oscurita'.
Daibhidh attese che tutti fossero entrati e seduti e si sposto'
lentamente verso la porta, chiudendola mentre cominciava a parlare.
"Non credo ci sia bisogno di presentazioni," comincio'.
"Ma visto che nessuno di voi mi ha conosciuto come titolare
di cattedra, lasciate che vi dica subito che ci sono due regole
che voglio siano rispettate in classe. Prima di parlare dovete sempre
attendere che io vi dia il permesso, e dovete chiamarmi professore."
Lo sguardo intenso del mago scozzese percorse l'aula, fissandosi
sui volti dei ragazzi.
"Voglio anche ricordarvi che fino a qualche anno fa ero un
Mangiamorte. Non ne vado fiero, ma non e' questo l'importante. Ve
lo dico soprattutto perche' il mio essere Mangiamorte mi ha portato,
in passato, a dovermi nascondere da altri maghi come me che... avevano
cattive intenzioni nei miei confronti."
Sospiro'.
"Non la tirero' alle lunghe: quando mi sono nascosto l'ho fatto
tra i babbani e li' non era facile potermi curare da solo, soprattutto
per mancanza degli ingredienti adatti a creare pozioni. Per fortuna
sono un maestro e me la sono cavata ricorrendo all'uso di pozioni
semplici che si possono realizzare anche con questi ingredienti..."
Indico' i cestini.
"In rigoroso ordine alfabetico ecco a voi... "
Daibhidh prese in mano un grosso cavolo verde.
"Vi spieghero' le proprieta' di ciascuno di questi ingredienti,"
continuo' poi. "Dopodiche' voi verrete qui a turno e mi indicherete
quali scegliereste per preparare una pozione utile per ripararsi
dai reumatismi... Che vi assicuro arrivano subito quando ci si nasconde
nelle mie terre, dove piove un giorno si' e l'altro anche..."
Torno' a indicare i cestini sulla cattedra.
"Cinque tra questi ingredienti sono utilissimi contro i reumatismi,
e voi dovrete dirmeli, senza spiegazioni complesse: a fine lezione
verrete qui e mi direte i loro nomi. Punto."
Sesta
- Elianta sistemo' i cestini riponendo con cura gli ortaggi
da una parte e la frutta dall'altra.
"Va bene cosi'," disse Daibhidh. "Ora prendi posto
che stanno arrivando i tuoi compagni. E mi raccomando..."
"Se voglio parlare aspetto che tu mi dia il permesso."
Il mago annui'. "Non voglio che pensino a favoritismi."
La ragazza si sedette e quando anche tutti gli altri furono in aula,
il mago serro' la porta.
Si avvicino' alla cattedra con le braccia conserte sul petto. Non
guardava i ragazzi ma fissava un punto vago davanti a se, accigliato.
La voce era bassa, quasi un sospiro.
"Cosa fareste," disse, "se foste un Mangiamorte inseguito
dai suoi ex compagni, senza possibilita' di cercare protezione tra
i maghi del Ministero perche' voi stesso siete ricercato... e sapete
che chiunque vi trovi vi uccidera'?!"
Daibhidh, nonostante alcune mani alzate, non permise a nessuno di
parlare.
"Io mi sono nascosto tra i babbani. In luoghi affollati, sempre
troppo affollati perche' i miei inseguitori potessero contare su
un semplice Obliviate... E cosa fareste se foste feriti, sanguinanti
per un incantesimo che non vi permette di guarire?"
Daibhidh sospiro'.
"Beh... io mi sono trovato in una situazione del genere. E
stare tra i babbani significa non poter accedere a molte cose che
noi maghi diamo per scontate. Per un maestro di Pozioni quale sono
io significa soprattutto non poter avere a disposizione gli ingredienti
giusti per una pozione come si deve."
Daibhidh si avvicino' alla cattedra e indico' i cestini.
"Per fortuna potevo avere accesso a un normale supermercato
babbano... dove avrei trovato cose come queste! In rigoroso ordine
alfabetico... "
Daibhidh alzo' lo sguardo sugli studenti.
"Tra questi ortaggi e frutta ci sono i sei ingredienti che
mi hanno aiutato a sopravvivere, combattendo la mia mancanza di
sangue. Ovviamente in seguito ho dovuto controbattere l'incantesimo
che impediva alla mia ferita di rimarginarsi, ma... questo non ve
lo posso insegnare. Quello che voglio sapere da voi e' quali sono
i sei ingredienti. Verrete qui e me li indicherete, senza troppe
spiegazioni. Sei nomi, e basta."
Settima
- La veste nera di Daibhidh, con i bottoni d'argento, era mezza
aperta sul collo, ma lo scozzese non si dette pena di risistemarsi.Quando
i ragazzi dell'ultimo anno entrarono, il professore era seduto a
uno dei banchi e fissava un punto oltre la cattedra.
"Tutto a posto?" chiese Finarfin sedendosi accanto a Daibhidh.
Il mago lo fisso', con un mezzo sorriso. Ebbe quasi un secondo di
esitazione, poi scatto' in piedi e il sorriso gli sfumo' dal viso.
Si fiondo' alla porta chiudendola di botto.
"Quando comincia la lezione non voglio sentire nessuno di voi
fiatare," disse Daibhidh. "Se volete chiedere qualcosa
aspettate il mio permesso, e..." fisso' i ragazzi aggrottando
minacciosamente la fronte "...chiamatemi professore."
Finarfin e Mijen si scambiarono un'occhiata ed entrambi serrarono
le labbra.
Daibhidh indico' la cattedra dove troneggiavano i cetini con frutta
e ortaggi coloratissimi.
"Questi che vedete sono ingredienti per pozioni," esordi'
Daibhidh. "Ingredienti semplici, e ben poco potenti se confrontati
con molti degli elementi che siete abituati a vedere in quest'aula,
ma non meno importanti."
Daibhidh si appoggio' alla cattedra.
"Quando ero un Mangiamorte ho dovuto fuggire. Alcuni di voi
lo sanno... c'erano quando Gabe mi ha conosciuto. Ebbene... io mi
sono rifugiato tra i babbani e ho dovuto fuggire per mesi senza
sosta. Sono un maestro di Pozioni e avrei potuto facilmente prepararmi
una pozione ricostituente, che mi evitasse la fatica della fuga...
solo che avevo a disposizione solo questi ingredienti! E ho dovuto
accontentarmi."
Daibhidh si avvicino' alla cattedra e indico' i cestini.
"Ho dovuto scegliere, tra questi ingredienti qualcosa che mi
permettesse di andare avanti."
Daibhidh alzo' lo sguardo sugli studenti.
"Tra questi ortaggi e frutta ci sono otto ingredienti che mi
hanno rinforzato, che hanno combattuto contro la stanchezza e l'affaticamento
di mesi di fuga. Voglio sapere da voi quali sono.
Venite dunque qui e indicatemeli, senza troppe spiegazioni. Otto
ingredienti, quali sono?"
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