I personaggi della scuola: Alina Vesalio
Tredicesima Preside di Boscobolla dal 1422 al 1454
Nacque nella notte del 28 Febbraio del 1394, nelle Fiandre, in una famiglia babbana.
La minore di nove femmine, tutte senza poteri magici, non diede segni di magia fino agli undici anni. Allora, proprio il giorno prima del suo compleanno, la magia sembrò esplodere in lei: quando la famiglia si trovò minacciata, alla bambina bastò canticchiare una filastrocca di parole furibonde per tramutare i ricattatori in statue di cristallo.
I genitori accolsero la strana qualità della figlia con inquietudine. Erano in viaggio da anni, da quando si erano accorti che l'armonioso canto polifonico tipico dei loro luoghi veniva apprezzato, ma ovviamente la loro bravura non era mai bastata al sostentamento pieno della famiglia. Non riuscivano a capacitarsi di come la figlia, fragile fin da quando era nata, fosse riuscita a compiere quel che ai loro occhi appariva impossibile, fino all'arrivo della lettera da Boscobolla. Lieti di avere un pretesto per abbandonare la piccola alle sue doti, la lasciarono sola.

Sempre silenziosa durante i sette anni in cui studiò presso la scuola, Alina non rivelò a nessuno il suo passato. Unica traccia di un'acuta nostalgia erano quelle dolcissime canzoni che ogni tanto, quando era certa di essere sola, liberava. Sempre chiusa in se stessa, non fu mai considerata nè amica fedele, nè allieva brillante. Eppure, sotto l'apparente indefferenza, la giovane apprendeva ogni piccolo insegnamento.
Si diplomò senza grandi risultati e lasciò la scuola. Nessuno sa cosa le accadde, ma cinque anni dopo il diploma, Alina tornò.
Raccontò di essere rimasta sola e chiese di poter insegnare. Non dimostrò però alcuna passione: sembrava piuttosto che le sembrasse una scelta obbligata.
Seppur con evidente perplessità, il Preside di allora le affidò la cattedra di Occlumanzia, vuota da anni.
Durante i primi anni d'insegnamento la giovane professoressa fu fredda. Passava le giornate sola, senza mai rivolgersi a nessuno.
Ma un anno, un primino ostinato, Girolamo da Firenze, provò a scardinare le difese dell'insegnante. Dimostrando tanta voglia di vivere e di fare, attirò inspiegabilmente l'attenzione della Falcobianco. Mostrando di essere pronto a chiudere la mente come l'Occlumazia richiedeva, ma allo stesso modo pronto ad aprirla agli altri. Affascinata dalla sensibilità dello studente, Alina Vesalio si lasciò guidare nell'imparare a comunicare. E vi riuscì.
Dopo qualche anno, soprattutto per l'interesse che dimostrò nel seguire i propri studenti anche fuori dall'ambito scolastico, la professoressa di Occlumanzia divenne Preside.
Diede grande impulso alle materie scolastiche magiche artistiche e in particolare alla musica: l'applicò ad ogni disciplina. Infatti, nel periodo in cui ella fu Preside, la scuola si trasformò anche esteticamente.
Inoltre la giovane Preside passava le estati a cercare personalmente gli studenti che non avevano i mezzi per raggiungere la scuola, così che quelli furono degli anni d'oro per la scuola e i moltissimi studenti.
Alla sua morte divenne Preside il tanto amato alunno Girolamo da Firenze, Vicepreside da anni e professore di Cura alle Creature Magiche.

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