I personaggi della scuola: Faustine Corcos
Cinquantesima Preside di Boscobolla dal 1899 al 1912

Figlia illeggittima di padre ignoto (forse addirittura Vincent Van Gogh). Nata a Parigi da madre italiana nel 1875. La madre, Guglielma, era modella dei pittori dell'epoca e non disdegnava la loro compagnia anche in ore notturne. Infatuata del pittore Vittorio Matteo Corcos, Guglielma "decide" che Faustine e' sua figlia. Quando i due tornano in Italia, il pittore la lascia.

Faustine cresce nell'alta Toscana in un casolare sulle colline dove l'andirivieni degli uomini e' costante. La madre non bada molto a lei, ma lei non ci fa caso, tutta presa dalla sua magia, che scopre molto presto.
E' una Mozart al femminile della magia: e riesce a fare semplici incantesimi fin dalla tenera eta' di 3 anni. A 6 e' in grado di trasfigurare col pensiero una pietra in una statuina.
Quando Faustine ha 8 anni, la madre si trasferisce a Venezia al seguito del suo ultimo amante, e qui Faustine scopre Calle D'Oiscopio e comincia a frequentarne la biblioteca, leggendo tutto cio' che puo' sulla sua "razza".

Nel 1881, a 11 anni riceve il gufo da Boscobolla e scappa di casa. La madre non la cerca e le due si perdono di vista per sempre.

Il Cappello la smista in Vermeviola e Faustine si trasforma, negli anni successivi, da piccola maschiaccia a bellissima ragazza, sensuale e affascinante.
Il talento, ma soprattutto l'ambizione e la tenacia che la contraddistinguono la fanno diventare assistente di Trasfigurazione gia' al primo anno, Prefetto al Terzo e Caposcuola al Quinto, quando comincia ad approfondire la Legilimanzia.

La materia l'appassiona a tal punto che i suoi compagni maschi diventano le sue "vittime" e si vocifera che durante il suo sesto anno a Boscobolla, Faustine non abbia dormito neppure una volta nel dormitorio femminile della Torre di Vermeviola, e sia la causa di numerosi casi di "amnesia mattutina" indotta.
Questi casi furono l'inizio di uno scandalo che porto', tre anni dopo, al licenziamento dell'insegnante di Occlumanzia.
Nel frattempo Faustine si era diplomata a pieni voti, rimanendo a scuola come assistente del Guardiacaccia. Appena si libero' la cattedra di Occlumanzia, Faustine chiese al Preside in carica di poter insegnare... e le sue indubbie capacita' non lasciarono molta scelta al corpo insegnante, che decise di prendere in considerazione solo i talenti magici della Corcos, tralasciando maldicenze e dicerie sulla sua vita privata.

Nel 1896, diventa Capocasa di Vermeviola, e l'anno seguente Vicepreside, carica che le fa abbandonare l'insegnamento dell'Occlumanzia per concentrarsi sui suoi compiti. Il periodo infatti non e' dei piu' felici per la scuola, in bilico tra il controllo voluto dal Ministero della Magia di Roma (risalente all'epoca papale), il Ministero della Magia di Berlino e il Ministero della Magia di Vienna.
Faustine mette a buon frutto i suoi poteri di Occlumante e, con cio' che all'epoca venne definita "sensuale" diplomazia, riesce a tenere a distanza il Ministero di Berlino (che lei, essendo francese di nascita, riusciva a malapena a sopportare), e ad ingraziarsi invece il piu' vicino Ministero di Vienna.

Nel 1899 diventa Preside di Boscobolla, a soli 24 anni e la sua prima decisione fu quella di scegliere il nuovo professore per la cattedra di Occlumanzia. Dal suo abbandono dell'insegnamento, infatti, i professori di quella materia non duravano che pochi mesi (chi per morte prematura, chi perche' veniva loro offerta una posizione migliore, chi per problemi di famiglia, chi perche' defezionava in favore di Scuole piu' famose e remunerative). La sua scelta cadde su un aitante giovanotto che presto divenne il suo compagno e da cui ebbe un figlio.

Accoglie l'arrivo del nuovo secolo con una festa rimasta negli annali di Boscobolla, ma e' proprio in quella occasione che a Faustine venne appioppato il soprannome che la segui' sino alla morte: la "libertina".
Era tanto professionale, decisa e precisa sul lavoro e nei suoi compiti della scuola, quanto era disinvolta e lasciva nei suoi affari privati. Durante la festa in molti la videro flirtare sia con il suo compagno ufficiale, sia con due altri professori (l'insegnante di Divinazione e l'insegnante di Rune Antiche, dal quale avra' una figlia l'anno dopo).

Per alcune famiglie di maghi questi suoi atteggiamenti, seppur di uso piuttosto comune all'epoca, erano un vero oltraggio, e Faustine dovette affrontare diversi esponenti della comunita' magica che prendevano a spunto questa sua caratteristica per ricordare che una "mezzosangue" non aveva il diritto di ricoprire la cattedra di Preside. Le abilita' magiche di Faustine, pero', erano tali che nessuno (ne' al Ministero di Roma, ne' a quello di Vienna o Berlino) se la senti' mai di revocare il suo incarico.
Boscobolla, inoltre, prosperava: l'atmosfera rilassata e perennemente gioiosa (al limite del bohemien) che regnava a Scuola, metteva gli studenti in condizioni di studiare meglio e con piu' profitto. In quegli anni molti furono i grandi maghi che si diplomarono a Boscobolla.

Nel 1912 si compie il destino di Faustine Corcos.
L'insegnante di Rune Antiche, piuttosto che affrontare le voci che gia' prevedeva si sarebbero alzate se la figlia nata dalla relazione con Faustine fosse entrata a studiare a Boscobolla, decide di trasferirsi in America con la bimba. All'inizio di aprile di quell'anno, Faustine riceve una lettera in cui si legge che la figlia e' in gravi condizioni per una rara malattia, e la donna decide di partire al piu' presto.
Si imbarca dunque sulla nave piu' veloce che trova, il transatlantico Titanic che promette di portarla in America in pochi giorni. Purtroppo, nonostante Faustine fosse una maga e viaggiasse in prima classe, non sopravvisse alla tragedia dell'affondamento: il suo corpo fu trovato dalla MacKay-Bennett insieme alle molte altre vittime.

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